martedì 8 maggio 2018

Io non ho paura del lupo. Il primo progetto di crowdfunding per proteggere i lupi

L’obiettivo del progetto è monitorare la popolazione di lupi che popolano l'alta Valle del Fiume Taro e combattere la disinformazione su questo prezioso predatore. 
L’associazione Io non ho paura del lupo è nata per rispondere agli attacchi mediatici alla crescente disinformazione ed alla diffusione di inutili allarmismi nei confronti del lupo © Stefano Manfredini
Il lupo (Canis lupus italicus), dopo aver sfiorato l’estinzione mezzo secolo fa, sta vivendo una naturale fase di espansione in tutto il territorio italiano e sta lentamente tornando nei luoghi da cui era stato scacciato a colpi di fucile e veleno. Il ritorno di questo schivo predatore è indiscutibilmente una buona notizia, oltre ad arricchire di fascino le nostre foreste, è infatti indispensabile per il ripristino di importanti processi ecologici, detti cascate trofiche.

Studiare il lupo nell’Appennino Settentrionale

Lo studio e il monitoraggio di questi animali è complicato, forse memori delle sofferenze che la nostra specie ha inflitto alla loro, evitano per quanto possibile il contatto con l’uomo. In alcune aree non è inoltre in corso nessuna attività istituzionale di monitoraggio della specie. Una di queste è la Valle del Taro, territorio coperto da ampi boschi, solcato da torrenti e frastagliato da rupi scoscese che sorge tra il Mar Ligure e la Pianura Padana, nell’Appennino Settentrionale.

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