domenica 27 settembre 2020

Helsinki, i cani annusano chi ha il coronavirus: "Precisi quasi al cento per cento"

Da mercoledì 23 settembre l'Università di Helsinki ha dato il via ad un esperimento, che durerà quattro mesi, all'Aeroporto internazionale della capitale finlandese, dopo gli incoraggianti risultati in laboratorio. I cani, già usati per rilevare malattie come il cancro, attraverso il sudore dei viaggiatori rilevano la presenza del coronavirus, con un campione molecolare molto più piccolo rispetto ai test, come conferma anche uno studio francese. "Fanno la stessa cosa dei test PCR (Polymerase chain reaction) con una precisione quasi al cento per cento e con un'importante differenza - dice Anette Kare, della società che addestra i cani per conto dell'Università - i cani riescono a individuare la positività anche cinque giorni prima che si manifestino i sintomi". Esperimenti analoghi sono in corso anche in Australia, Francia, Germania e Gran Bretagna, mentre l'aeroporto di Dubai ha iniziato la sperimentazione nell'hub internazionale.

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giovedì 24 settembre 2020

Coronavirus, i gatti possono combatterlo: il caso di Negrito contagiato dai proprietari, ha sviluppato anticorpi senza ammalarsi

 

Faticava a respirare per un problema cardiaco e non per Covid-19, il gatto spagnolo 'Negrito', tra i primi al mondo risultati positivi al virus SarsCoV2: contagiato dai membri della famiglia in cui viveva, all'autopsia non ha mostrato alcun segno della malattia. Proprio come Whisky, l'altro gatto di casa contagiato, anche Negrito aveva sviluppato anticorpi neutralizzanti, segno che questi animali potrebbero avere un sistema immunitario capace di fronteggiare il nuovo coronavirus.

Lo si evince dai risultati delle analisi pubblicate sulla rivista dell'Accademia americana delle scienze (Pnas) dall'Istituto di ricerca e tecnologia agroalimentare (Irta) dell'Università autonoma di Barcellona e dall'Istituto spagnolo di ricerca sull'Aids (IrsiCaixa). Il caso di Negrito era finito sotto la lente dei ricercatori lo scorso maggio, quando la sua famiglia è stata colpita da Covid e uno dei suoi componenti ne è rimasto vittima. Il gatto, di quattro anni, mostrava gravi difficoltà respiratorie e subito si era pensato che potesse essere colpa del coronavirus.

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venerdì 4 settembre 2020

Abbandonato per colpa del Covid, il cane fa 16000 km per ritrovare la sua famiglia

Una cagnolina di nome Pip, diminutivo di Pipsqueak, si trovava nella Carolina del Sud insieme ai suoi proprietari quando è scoppiata la pandemia. La sua famiglia da un giorno all'altro è così stata costretta ad abbandonare il progetto di fare un giro del mondo in barca insieme a lei per tornare a casa in Australia. Zoe e Guy Eilbeck e i loro figli Cam e Max hanno così fatto i bagagli e in 48 ore e sono partiti sul loro yacht.



In base alle norme australiane in tempo di Covid il loro bassotto tedesco non poteva però venire con loro via mare, e allora lo hanno lasciato lì, pensando che a breve sarebbero potuti tornare a riprenderla e continuare il viaggio sull’oceano. Zoe è riuscita a trovare un’amica che potesse prendersi cura del cane, e l’intera famiglia è partita per l’Australia per un viaggio che pensavano durasse qualche settimana. Ma non è andata così, e nel frattempo la cagnolina è stata trasferita in Carolina del Nord a casa di un'altra amica perché quella precedente non poteva più occuparsi di lei. 

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martedì 1 settembre 2020

Incorna e uccide il cacciatore che lo aveva ferito il giorno prima, così il cervo si è vendicato

Non ha dimenticato chi l’aveva ferito e la sua vendetta è stata tremenda. Così un cervo ha ucciso un cacciatore in Oregon.


Mark David, un uomo di 66 anni, sabato stava cacciando con un arco in un'area di proprietà privata a Tillamook quando ha individuato un cervo e lo ha ferito con una freccia. Ma poi quando ha cercato la sua preda non l’ha trovata prima che diventasse buio, così ha rinunciato pensando di riprendere le ricerche il giorno dopo. E così è stato: verso le nove della mattina è riuscito a trovare l’animale ferito ed era pronto per finirlo con il suo arco. Ma l’animale è stato più rapido e ha consumato la sua vendetta: il cervo ha caricato il cacciatore colpendolo al collo con le sue corna a cinque punte.

Con l’uomo c’era anche il proprietario del terreno che ha cercato di aiutarlo, ma la ferita era troppo grave. 

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Pescatore inghiottito da una balena, i dubbi dei medici: “Solo graffi, dimesso in poche ore”

Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. Michael Packar...