giovedì 17 maggio 2018

Il linguaggio dei cani

Il cane è definito il miglior amico dell’uomo, un simbolo di incondizionata fedeltà e di utilità in diversi ambiti come la guardia, la terapia, la guida, il soccorso in caso di valanghe e altre catastrofi, oppure in casi meno felici ma di tragica attualità, come la prevenzione di attacchi terroristici.
Questo splendido animale discendente dal lupo, che ha preferito abbandonare i suoi simili per affiancare l’uomo, comunica in diverse maniere simili a quelle del suo progenitore. Siamo però in grado di capirlo? Quando lancia dei messaggi, per lui assolutamente chiari, siamo in grado di non cadere nell’equivoco?

L’uomo conosce tre tipi di comunicazione: quella verbale, quella paraverbale e quella non verbale. I cani possono apprendere alcune parole-comandi, ma più che altro sono degli ottimi ascoltatori-osservatori. Il cane utilizza un linguaggio perlopiù  non verbale e ricorre a quello verbale (abbaio, guaito, latrato, uggiolio, ululato) solo quando non riesce a farsi comprendere altrimenti. Linguaggio per lui assolutamente inequivocabile che a volte viene mal interpretato e porta a spiacevoli conseguenze. Risulta quindi necessaria un'interpretazione corretta del loro linguaggio.

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