sabato 30 marzo 2019

“Benessere animale: la vita non è solo in gabbia” pubblicato il nuovo dossier de Il Fatto Alimentare

Sugli scaffali dei supermercati è ormai sempre più difficile trovare uova di galline allevate in gabbia: un risultato per niente scontato, perché le uova deposte delle galline costrette a vivere in piccole gabbie sono identiche alle altre, ma costano molto meno. Nonostante ciò, i consumatori preferiscono spendere di più perché non vogliono comprare prodotti di aziende agricole che non garantiscono buoni standard di benessere animale. Dopo Coop, che ha fatto questa scelta già qualche anno fa per le uova a suo marchio, altre insegne hanno deciso di vendere solo uova da galline allevate a terra, all’aperto o biologiche. Lo stesso hanno fatto anche alcune aziende di ristorazione e alcune multinazionali del cibo. Allo stesso tempo aumentano anche le proposte di prodotti di origine animale che garantiscono migliori standard di benessere, come la carne di manzo grass-fed e il biologico.
Il dossier di 40 pagine “Benessere animale: la vita non è solo in gabbia” redatto da Il Fatto Alimentare, fa il punto sugli allevamenti intensivi di polli, galline, conigli, maiali, agnelli, capretti e sulle norme relative al benessere animale previste in Europa. Nel testo si focalizza l’attenzione sul problema degli animali maschi indesiderati eliminati subito dopo la nascita perché non sufficientemente redditizi per le aziende agricole e il mercato. Si tratta di questioni importanti, dibattute non solo in Italia, ma in Europa e in altri Paesi dove già esistono soluzioni interessanti e percorsi utili da seguire.
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venerdì 29 marzo 2019

La dolorosa storia del vero Dumbo, che dovresti conoscere prima di vedere il film


Oggi esce al cinema Dumbo, la nuova attesa versione on live-action di Tim Burton. Ma in pochi sanno realmente che l'elefantino triste è realmente esistito. Tuttavia la sua storia non ha alcun lieto fine.
Il suo vero nome era Jumbo e nacque nel 1860 in Sudan. Dopo la morte della mamma, uccisa dai cacciatori, il piccolo venne catturato da un altro cacciatore di elefanti sudanese, Taher Sheriff. Fu poi venduto a Lorenzo Casanova, commerciante ed esploratore di animali italiano.
Noto anche come Jumbo the Elephant e Jumbo the Circus Elephant, fu un elefante africano strappato alla sua terra natale e portato a Jardin des Plantes, uno zoo a Parigi, per poi essere trasferito nel 1865 allo zoo di Londra, in Inghilterra.

Qui il povero elefante subì la rottura di entrambe le zanne schiantandosi contro la pietra del suo recinto. I suoi viaggi non finirono qui. Dopo essere stato portato dall'Africa all'Europa, nonostante le numerose proteste, Jumbo fu venduto al circo Barnum & Bailey. Anche allora la sua storia, quella vera, toccò i cuori di tutti: 100.000 bambini scrissero alla regina Vittoria implorandola di non vendere l'elefante ma il povero animale fu portato comunque negli Stati Uniti. A New York, Barnum espose Jumbo al Madison Square Garden sponsorizzando l'evento come "Jumbo, l'animale più grande del mondo" e guadagnando abbastanza in tre settimane da recuperare i soldi spesi per comprarlo. 

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mercoledì 27 marzo 2019

Appennino: trovate senza vita due aquile reali, si teme avvelenamento

Le carcasse di due Aquile Reali sono state rinvenute sul Monte Aspro, esattamente nell’Appennino umbro-marchigiano. Il ritrovamento è ad opera di alcuni escursionisti del CAI di Leonessa (RI), che hanno anche affermato l’assenza di segni di lotta e di percosse sui corpi degli animali.
Nella stessa zona è stata rinvenuta anche una volpe senza vita, senza alcun tipo di segno di lotta con altri animali. Insomma in virtù di ciò appare molto alta l’ipotesi di avvelenamento. A rafforzare questa ipotesi è il ritrovamento, qualche giorno fa, di alcuni bocconi avvelenati nella zona del Monte Aspro. Molto probabilmente le due aquile reali sono decedute dopo aver ingurgitato dei bocconcini avvelenati o anche la stessa carcassa della volpe, avvelenata.
Le due aquile reali decedute erano molto probabilmente le uniche a nidificare in quest’area. Pertanto potrebbe trattarsi di un grave danno per l’ecosistema del territorio del Monte Aspro. Sul posto si sono precipitati i carabinieri forestali con la collaborazione dei cani anti-veleno.
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martedì 26 marzo 2019

Un Golden Retriever cieco ha trovato un cane che vede per lui

Si chiama Charlie ed è un Golden Retriever cieco di 11 anni. Nel 2016 i suoi proprietari, Adam e Chelsea Stipe, sono stati costretti a fargli rimuovere un occhio in una clinica veterinaria a causa di un glaucoma. L’anno successivo è stato rimosso anche l’altro, e Charlie è diventato completamente cieco.

Poi un giorno i suoi proprietari hanno adottato un altro cane di quattro mesi, Maverick. «Da quando si sono incontrati, la vita di Charlie è cambiata - raccontano - Maverick oggi vede al posto suo. Gli indica la strada e gli ostacoli come farebbe un cane guida nei confronti di un umano». Adam e Chelsea Stipe vivono nel North Carolina e sul profilo Instagram che hanno creato per documentare la storia hanno già conquistato quasi 90 mila follower.

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lunedì 25 marzo 2019

Il gatto e la volpe insieme, l’appuntamento è per cena

Per sei mesi si sono divisi il pasto nella stessa ciotola in una villa in provincia di Como. La volpe ogni sera si presentava, mangiava e andava via

domenica 24 marzo 2019

Maggie, la cagnolina che ripulisce i parchi di Londra dalla plastica

Una vera e propria eroina della raccolta differenziata. Parliamo di Maggie, il cane che pulisce l’Avery Hill Park di Londra: durante le sue lunghe corse e passeggiate raccoglie bottiglie di plastica.

Ha cinque anni e a Londra è diventata il simbolo della lotta alla plastica che come sappiamo, è la prima fonte di inquinamento al mondo. Maggie, un incrocio tra un Rottweiler e un Labrador, ama raccogliere le bottiglie abbandonate nel parco, facendo un grande servizio alla comunità (che dovrebbe però evitare di sporcare).
Secondo la proprietaria Susan Parr, Maggie è una vera e propria spazzina. Mentre prima faceva qualche dispetto rubando palline, guanti e cappelli, adesso si dedica all’ambiente.
Durante le passeggiate al parco raccoglie le bottiglie e le porta a Susan che poi, come prevede il lavoro di squadra, le getta correttamente tra i rifiuti.
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giovedì 21 marzo 2019

La legge contro il maltrattamento degli animali

Si parla spesso di maltrattamento degli animali: guardiamo cosa dice la legge e come regolarsi di conseguenza.


Con la legge 189/04 Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamenti degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzatemaltrattare gli animali è diventato un reato in Italia.
Chi per crudeltà o senza necessità, arreca una lesiona a un animale o lo sottopone a sevizie o a comportamenti o ancora a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche, rischia la reclusione da tre a diciotto mesi o la multa da cinquemila a trentamila euro. La pena è aumentata della metà se dai fatti deriva la morte dell’animale.
La legge 189/04 ha anche modificato l’articolo 727 del Codice Penale, che ora tratta separatamente dell’abbandono degli animali e della loro detenzione in condizioni incompatibili con la loro natura.
La nuova normativa coinvolge diversi soggetti:

  • Gli animali: secondo la legge l’animale è un essere vivente capace di soffrire e la norma è diretta verso la sua tutela specifica. La norma, inoltre, considera gli animali in sé: non vi sono quindi, in linea di principio, differenze tra animali d’affezione, domestici o selvatici. Pertanto chi compie un atto di crudeltà nei confronti di qualsiasi animale, o lo uccide per divertimento, compie un reato e può essere punito.

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domenica 3 marzo 2019

Tre lupi uccisi nei boschi fra Piemonte e Liguria, due sono stati decapitati

Gavi (AL) - È stato trovato agonizzante nel bosco ed è morto poco dopo. Un lupo di circa due anni è stato quasi sicuramente ucciso da un boccone avvelenato nei boschi di Carrosio, vicino alla cappelleta di Meo, verso Sottovalle (mappa qui sotto). Oggi pomeriggio i carabinieri forestali di Gavi e gli agenti del nucleo faunistico provinciale sono stati avvertiti della presenza dell’animale non lontano dalla chiesetta.
Sono subito intervenuti sul posto e hanno avvertito anche un veterinario. Il lupo era ancora vivo, seppure agonizzante, e mostrava i tipici sintomi dell’avvelenamento: vomito, schiuma dalla bocca e dissenteria. Inutili i tentativi di salvarlo: è morto poco dopo tra pesanti sofferenze. La carcassa è stata trasferita all’Università di Torino per l’autopsia. È stata presentata una denuncia contro ignoti per uso di esche avvelenate e uccisione di animale, oltretutto appartenente a una specie protetta a livello internazionale. In zona altri cani sono stati avvelenati dai bocconi diffuso ogni anno per uccidere proprio i predatori della selvaggina da cacciatori senza scrupoli.
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venerdì 1 marzo 2019

Mamma e figlia litigano, il gatto “impazzisce”: le salvano i vigili del Fuoco

Genova - Alla prima richiesta di aiuto, i vigili del Fuoco hanno esitato un attimo: «Venite a salvarci, presto, il nostro gatto è impazzito... ci ha aggredite». Quando poi sono arrivati nella casa di Vernazzola dove la bestiola faceva il diavolo a quattro, hanno capito che il rischio per le due occupanti della casa - madre e figlia asserragliate in bagno - era concreto: «Ci sono volute 3 iniezioni del veterinario per calmarlo», racconta un testimone. Tutto è successo nel pomeriggio, nel levante genovese. Stando al racconto, mamma e figlia adolescente, avevano avuto una lite piuttosto accesa: di quelle che capitano tra genitori e figli nella normalmente turbolenta età di mezzo tra l’infanzia e l’età adulta.

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Pescatore inghiottito da una balena, i dubbi dei medici: “Solo graffi, dimesso in poche ore”

Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. Michael Packar...