Questa storia segna il confine tra la violenza e il rispetto. Che
sia l’uomo il violento è cosa sicura ma a noi piace raccontare ogni
tanto la lezione che questo toro impartì all’uomo che l’aveva
ripetutamente colpito. Era il 2013, il matador Alvaro Murena si esibisce
nell’arena, da sfogo alla sua violenza e raccoglie gli applausi di
tutte quelle misere persone che siedono in attesa di vedere il toro
stramazzare a terra. A volte le cose vanno diversamente e gli animali ci
insegnano come si dovrebbe vivere, o meglio come si dovrebbero dividere
gli spazi.
L’uomo colpisce ripetutamente la povera bestia, poi improvvisamente
si accascia a terra, si trascina al cordolo dell’arena e per lui la fine
dovrebbe essere vicina. Il toro si avvicina a lui, la gente urla,
pensano che in pochi secondi verrà incornato, invece accade qualcosa di
inaspettato.
Qualcuno racconta che per un secondo ci sia stato un incontro di
sguardi, in quel preciso istante il toro ha capito il grande dolore del
suo nemico, ha fiutato la sofferenza, ha annusato la paura, ha capito
che quell’essere era indifeso davanti a lui, poteva finirlo con un
secondo invece si è avvicinato e ha “urlato”. Per Alvaro in quell’urlo
c’erano quattro parole”Resisti giovanotto, stanno arrivando”. Il toro
venne allontanato per soccorrere Alvaro e di nuovo i loro sguardi si
sono incrociati.
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