La foto dell’orso polare sofferente commuove il web: «Colpa del clima»
La foto scattata alle isole Svalbard: la
sofferenza del mammifero per la difficoltà di trovare cibo. In 9 anni
scomparsi il 40% degli esemplari
Un’immagine cruda, sulla quale si fa quasi fatica a trattenere lo
sguardo. È pelle e ossa quell’orso polare, sofferente, ricurvo, a
malapena ritto sulle quattro zampe in bilico su quello scampolo di
ghiaccio.
Uno scatto a suo modo splendido,
fatto da Kerstin Langenberger, una fotografa professionista, alle
Svalbard e postata su Facebook già da qualche settimana. Tantissimi i
contatti, i commenti, le reazioni. Lasciando un momento da parte la
partecipazione emotiva, affrontiamo razionalmente il problema. Si
chiamano in causa il cambiamento del clima e il riscaldamento globale
del Pianeta come fattori responsabili del declino delle popolazioni di
orso bianco. Perché la riduzione della superficie del pack mette in
difficoltà la caccia degli orsi alle foche, che costituiscono le loro
prede principali. Perché il ghiaccio che si ritira sempre più blocca le
femmine a terra dove crescono i loro piccoli e da dove non riescono più a
raggiungere il pack, sempre più ridotto, sottile e lontano. Molti
cuccioli non ce la fanno, molte mamme si riducono come l’esemplare della
foto. Che, appunto, è una femmina.
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