venerdì 29 gennaio 2021

Cani anti-Covid: in Italia la sperimentazione per individuare i positivi attraverso il sudore

Che i nostri amici a quattro zampe abbiano un fiuto eccezionale e quasi infallibile è cosa risaputa. E se questo talento fosse messo al servizio della lotta al Covid-19? Ne abbiamo parlato con l'esperto

Buone notizie: il senso olfattivo estremamente sensibile dei cani potrebbe rivelarsi un nuovo strumento nella lotta contro il Covid-19. In questa direzione, si è già mossa Italpol Vigilanza, società romana specializzata in sicurezza, che ha avviato l’addestramento dei cani all’individuazione rapida ed efficace dei soggetti positivi al Covid-19 solo attraverso il sudore umano.

Sulla scia degli studi in corso in Francia, Finlandia, Svezia ed Emirati Arabi Uniti, questa società è la prima in Italia ad avviare questo tipo di addestramento, che potrebbe fornire il punto di svolta nel tracciamento rapido di un’eventuale presenza della malattia all’interno di ospedali e drive-through, ma anche in situazioni complesse come ai confini, negli aeroporti o in occasione di grandi eventi.

Tutto ciò è possibile attraverso l’analisi da parte dei cani dell’odore umano, in particolare del sudore, la cui composizione chimica varia nell’individuo a seconda della positività o della negatività al Covid-19. Secondo lo studio condotto dell’Università di medicina veterinaria di Hannover, i cani “anti-Covid” sono in grado di differenziare i campioni di sudore del paziente infetto dai campioni di individui sani. Il naso di questi animali, infatti, è dotato di oltre 300 milioni di recettori sensoriali (a fronte dei 6 milioni dell’essere umano) e di un elevato numero di neuroni olfattori che gli permettono di percepire una quantità straordinariamente ampia di sostanze organiche volatili, tra le quali anche i metaboliti derivati da infezioni virali come il Covid-19.

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