Forse un passaggio sul caso Daniza
Per la prima volta il nostro Parlamento affronta il tema della tutela dei diritti degli animali nell'ambito di un semestre di presidenza europea. Accade alla Camera, dove già nel maggio scorso l'ex ministro Michela Vittoria Brambilla ha depositato una mozione, firmata da deputati di FI, per chiedere al governo italiano di promuovere in Europa, tra le altre cose, di " dare piena applicazione al riconoscimento degli animali come «esseri senzienti», facendo pesare questo precetto del Trattato nel processo di formazione ed emanazione delle norme dell'Unione europea, a partire dalla «legge quadro europea sul benessere animale» annunciata dalla Commissione europea"; di "rafforzare l'ufficio veterinario della Commissione europea al fine di garantire un efficace controllo dell'applicazione delle normative comunitarie a tutela degli animali"; di "introdurre una normativa comunitaria per la tutela degli animali d'affezione e la prevenzione del randagismo, che, fra l'altro, preveda il divieto di uccisione di cani randagi e gatti vaganti, lo sviluppo di programmi di prevenzione con adeguati programmi di sterilizzazione e adozione, l'identificazione tramite microchip e la registrazione obbligatoria collegata a un sistema di tracciabilità europea, il contrasto al traffico di cuccioli anche attraverso l'Europol ed ai combattimenti fra cani".
Alla mozione di FI, che ha insistito per ottenere il dibattito, se ne sono aggiunte altre tre: una del movimento Cinque stelle (Gagnarli), una di Scelta civica-Pd (Vezzali) ed una di Sel (Nicchi). Tutti i documenti d'indirizzo saranno esaminati insieme, a partire da oggi. Il voto è previsto per martedì prossimo.
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