Dall’inglese walk, il sostantivo che traduce la nostra “passeggiata” è anche un verbo, transitivo e intransitivo. Significa “camminare”, ma anche “portare a spasso”, a seconda di chi sia il soggetto dell’azione o se esista un complemento oggetto.
Quando dalla sintassi l’interesse si sposta
alla grammatica, quella del cuore, e alle parole, ciascuna con il
suo giusto (e riconosciuto) peso, tutto acquista un valore più profondo.
“WALK THE DOG” Tre parole, una accanto all’altra, per diverse possibili traduzioni. “Walk, il Cane” o “Portare a spasso il cane”? Chi porta a spasso chi nella coppia Giorgio Garello-Walk? Giorgio cammina per portare a spasso Walk o è Walk che cammina per assecondare Giorgio? E poi, ancora, viene prima il nome o la missione?
Forse l’unico modo per risolvere il rompicapo è affidarsi ai latini, per cui In nomen omen – nel nome il destino – a sottolineare come in ogni nome ci sia parte del nostro futuro e percorso di vita.
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