Cesena, 1 aprile 2019 - «Quando un branco di lupi ulula, la loro immagine nascosta nel buio della notte e nel buio ancor più buio della nostra anima, è qualcosa di infinitamente potente». Una giovane donna bella e piena di passione, gli occhi gialli di un lupo con le orecchie pettinate dal vento, il naso verso le stelle concentrato negli odori della foresta, ed ecco che scatta un immaginario da leggenda. Eppure quella giovane donna, pur intrisa di poesia e sensibile al richiamo della foresta, è una scienziata, una studiosa rigorosa con le radici a Bagno di Romagna. Mia Canestrini, 37 anni, è la «lupologa» più ricercata del momento; e non solo per il suo decennale impegno nel Parco delle Foreste Casentinesi sulle tracce dei lupi, ma perché quell’esperienza che «l’ha rapita tra i crinali scoscesi, che somigliano a un’immensa coperta di lana verde bottiglia, nelle cui pieghe, silenziosi, stanno i lupi», l’ha raccontata, con la grazia di chi sembra nato con la penna in mano, in un libro di successo: «La ragazza dei lupi» (Piemme editore).
Continua qui
Nessun commento:
Posta un commento