lunedì 27 novembre 2017
I cani fanno la guardia anche alla nostra salute: averne uno allunga la vita (e ai single di più)
I cani fanno la guardia alla salute dei padroni e ne allungano la vita: uno studio dimostra infatti che chi possiede un cane ha un minore rischio di morte per cause cardiovascolari e per altre cause. Resa nota sulla rivista Scientific Reports, la scoperta è frutto di una ricerca condotta in Svezia su un’ingente mole di dati e mostra che l’effetto difensivo del possedere un cane è ancora più forte per i single, tutti coloro che vivono da soli a qualunque età. I cani più protettivi per la salute sono risultati essere quelli da caccia. Lo studio è stato condotto presso l’Università di Uppsala e si è basato su dati relativi a oltre 3,4 milioni di svedesi dai 40 agli 80 anni. I partecipanti sono stati arruolati nello studio a partire dal 2001, quando in Svezia è entrata in vigore una legge che rendeva obbligatorio registrare il possesso dei cani. Tutti i partecipanti erano sani all’inizio dello studio e i ricercatori ne hanno monitorato lo stato di salute per oltre 12 anni, registrando tutte le malattie intercorse durante il periodo di osservazione. E’ emerso che chi possedeva un cane era a minor rischio di morte per cause cardiovascolari ed anche per altre cause.
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domenica 26 novembre 2017
Un cane randagio salva una donna da un uomo che cerca di scipparla
Una donna passeggia con una borsa della spesa e una borsetta. Non si accorge che un uomo con una giacca gialla la sta seguendo e al momento più opportuno cerca di scipparla. Ma proprio in quel momento, come un angelo custode venuto dal nulla, interviene un cane randagio che mette in fuga il malvivente mordendolo alla gamba e alla mano.
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venerdì 24 novembre 2017
Cosa significano tutti questi lupi uccisi e appesi
È stato un ottobre letteralmente di sangue per il lupo appenninico. Ben cinque esemplari sono stati ritrovati morti ed “esposti” in luoghi pubblici di diverse regioni d’Italia, un messaggio povero di contenuti ma tragicamente chiaro: la convivenza lupo-uomo non sta funzionando.
Due lupi uccisi e impiccati nel senese a inizio ottobre, un lupo decapitato ritrovato qualche giorno dopo a Pergola (Pesaro e Urbino), uno ucciso ed esposto a Rocca Priora, per arrivare all’episodio di Coriano, in cui un lupo è stato ucciso e appeso alla fermata dell’autobus.
Una vera e propria escalation di delitti, causati senza dubbio dalla bassezza di chi se ne è reso responsabile, ma che ci ricordano quanto siamo ancora lontani da una cultura ambientale accettabile.
Rabbia e indignazione sono d’obbligo, ma sono ormai anni che la situazione è statica ed evidentemente le condanne unilaterali, le indagini, le ricompense offerte a chi fornisce informazioni sui bracconieri, non bastano.
Quella di esporre brutalmente le carcasse dei lupi uccisi è una pratica che va necessariamente interpretata. Perché se gli allevatori avessero voluto solo proteggere il proprio gregge avrebbero optato per uccisioni silenti e il più possibile nascoste, visto che le sanzioni per chi abbatte il lupo sono piuttosto pesanti. Invece si sono presi la briga di mutilare e appendere le carcasse, accompagnandole in alcuni casi con messaggi scritti. Messaggi rivolti a chi?
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giovedì 23 novembre 2017
«Un cane abbandonato sul terrazzo di casa»: la denuncia nei gruppi della Valbisagno su Facebook. Ecco come stanno le cose
Genova - Un labrador, lasciato tutto il giorno da solo sul terrazzo, ha scatenato l'ira Facebook: sui gruppi di quartiere della Valbisagno le sue foto, prese da diverse angolazioni e in diversi momenti del giorno, sono da giorni condivise e commentate.
I padroni, si legge sui social, non si vedono praticamente mai e il
cane per vincere la solitudine ogni volta che vede passare un uomo o un
altro animale prova ad attirare l'attenzione e a giocare. Qualcuno
minaccia persino denunce, altri affermano di aver parlato con i
proprietari ma di non essere stati ascoltati.
Visto l'interesse e lo sdegno suscitato da questa situazione Il Secolo XIX ha cercato di capire con i propri occhi cosa accade: abbiamo visto che il cane ha a disposizione un ampio terrazzo con cuccia, giochi e ciotole per acqua e cibo oltre alla possibilità di entrare, in caso di maltempo, in un ripostiglio lasciato aperto. Le porte di accesso alla casa sono chiuse e nel pomeriggio nello spazio aperto si potevano notare diversi escrementi e le ciotole ormai semivuote. Nel periodo in cui siamo rimasti in zona l'animale non ha mai abbaiato, nemmeno ai passanti, limitandosi a sonnecchiare.
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Visto l'interesse e lo sdegno suscitato da questa situazione Il Secolo XIX ha cercato di capire con i propri occhi cosa accade: abbiamo visto che il cane ha a disposizione un ampio terrazzo con cuccia, giochi e ciotole per acqua e cibo oltre alla possibilità di entrare, in caso di maltempo, in un ripostiglio lasciato aperto. Le porte di accesso alla casa sono chiuse e nel pomeriggio nello spazio aperto si potevano notare diversi escrementi e le ciotole ormai semivuote. Nel periodo in cui siamo rimasti in zona l'animale non ha mai abbaiato, nemmeno ai passanti, limitandosi a sonnecchiare.
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martedì 21 novembre 2017
Chivasso, l'autopsia all'addestratore scagiona "Sid": non è stato il cane dell'amico a ucciderlo
Colpo di scena nell'inchiesta: un malore improvviso ha con ogni probabilità provocato la morte del ventiseienne. Solo in seguito il bull terrier, dopo avere abbaiato a lungo per dare l'allarme, avrebbe inferto i morsi
di ERICA DI BLASI
E' stata con ogni probabilità una morte naturale. E Sid, il bull terrier accusato di avere ucciso il suo addestratore, è "innocente". L'autopsia eseguita oggi dal medico legale Roberto Testi scagiona il cane: i morsi trovati sul corpo di Davide Lobue, educatore cinofilo di 26 anni, trovato esanime vicino al bull terrier che stava addestrando in un giardino a casa di un suo amico a Chivasso, non sono in punti vitali e soprattutto sarebbero stati inferti dopo la morte dell'addestratore.
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E' stata con ogni probabilità una morte naturale. E Sid, il bull terrier accusato di avere ucciso il suo addestratore, è "innocente". L'autopsia eseguita oggi dal medico legale Roberto Testi scagiona il cane: i morsi trovati sul corpo di Davide Lobue, educatore cinofilo di 26 anni, trovato esanime vicino al bull terrier che stava addestrando in un giardino a casa di un suo amico a Chivasso, non sono in punti vitali e soprattutto sarebbero stati inferti dopo la morte dell'addestratore.
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venerdì 17 novembre 2017
Trofei da caccia all'elefante, Trump sconfessa Obama: sì all'import
Anche se sono una specie a rischio. La motivazione: "La caccia può aiutare la conservazione di alcune specie". E Zambia e Zimbabwe danno il via libera |
WASHINGTON - L'amministrazione Trump ha deciso di annullare il divieto di importare i trofei di caccia all'elefante da Zambia e Zimbabwe. Il divieto era stato imposto dall'amministrazione Obama nel 2014.
Anche se gli elefanti sono inseriti nella lista degli animali in pericolo sotto l'Endangered species act, un punto all'interno della legge consente al governo di dare il permesso per importare i trofei, se c'è la prova che la caccia aiuti, al contrario di quel che si pensi, la conservazione della specie. Un concetto un po' contorto, se applicato a specie a rischio estinzione. Le autorità Usa hanno reso noto di aver ricevuto l'approvazione dei due paesi africani.
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martedì 14 novembre 2017
Russia, il gatto è intrepido: spaventa il cucciolo d'orso che fugge sull'albero
Non esiste animale più pericoloso del
gatto. E forse anche più coraggioso. E' quello che viene in mente
guardando questo video comparso sulla pagina Facebook russa Kotopediya e
che ha totalizzato oltre un milione di visualizzazioni in pochi giorni.
Il filmato mostra un grosso felino che, senza alcun timore, aggredisce
un orso (probabilmente cucciolo) che si arrampica spaventato tra gli
alberi di un bosco.
Il video
Il video
Canada, il puma è un fifone: la puzzola lo mette in fuga
lunedì 13 novembre 2017
Pronto Soccorso Animali TV
Cerchiamo di mettere in contatto chi vuole aiutare con chi Ha bisogno di aiuto. |
Mission
Vogliamo
raccontare dal vivo le azioni dei volontari che fanno parte delle
associazioni dislocate su tutto il territorio nazionale.Dal soccorso di un animale abbandonato fino alla possibile adozione passando per il recupero, visita, cure, riabilitazione, adozione.
Non sempre pero' si arriva all'adozione.
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martedì 7 novembre 2017
Usa, cacciatore pubblica la foto con il corpo del leopardo delle nevi: petizione per incriminarlo
di Federica Macagnone
L'espressione felice e il sorriso a 32 denti di chi è convinto di aver portato a termine chissà quale impresa ed esibisce, portandola sulla spalle, la sua ultima preda, un leopardo delle nevi colpito a morte: con questa foto sfoggiata sul web Hossein "Soudy" Golabchi, pluripremiato cacciatore statunitense di origini iraniane, è riuscito a far imbufalire gli animalisti di mezzo mondo che, decisi a portarlo davanti a un tribunale, hanno avviato una petizione contro di lui, già firmata da oltre 114mila persone.
L'immagine che lo ritrae è stata scattata nell'Asia centrale nel 2008, quando il leopardo delle nevi era inserito nella "red list" della Iucn degli esemplari in pericolo: l'anno scorso è stato riclassificato come "vulnerabile", il che significa che restano meno di 10mila esemplari nel mondo. La raccolta di firme, invece, è stata lanciata in questi giorni, in occasione dell’International Snow Leopard Day, su Care 2 da Tera International (Tiger Exotic Animal Ranger Awareness), organizzazione per la protezione degli animali in pericolo, convinta che non sia troppo tardi per perseguire Golabchi per aver ucciso l'animale in un momento in cui era ancora classificato come minacciato: «Non esistono leggi - dicono - che pongano limiti temporali sui crimini internazionali contro la fauna selvatica».
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sabato 4 novembre 2017
Regione Piemonte sospende la caccia, hanno vinto gli animalisti
La Giunta regionale, nel corso di una seduta straordinaria tenutasi il
31 ottobre al termine della seduta antimeridiana del Consiglio, ha
disposto la sospensione della caccia nei comprensori alpini colpiti
dagli incendi e nelle aree limitrofe. La delibera presentata
dall’assessore Giorgio Ferrero, che raccoglie le segnalazioni giunte
dalla Città metropolitana di Torino e dalla Provincia di Cuneo, dispone
che la sospensione durerà fino al 30 novembre, con possibilità di
modifica per la situazione di rischio e l’andamento climatico, nei
comprensori alpini TO1 (Valli Pellice, Chisone e Germanasca), TO3 (Bassa
Valsusa e Val Sangone), TO5 (Valli Orco, Soana e Chiusella), CN2 (Valle
Varaita) e CN4 (Valle Stura). Fino al 10 novembre non si potrà cacciare
nei comprensori alpini TO2 (Alta Valsusa) e TO4 (Valli di Lanzo) e gli
ambiti territoriali TO1 (Eporediese), TO2 (Basso Canavese) e TO3
(Pinerolese). Il provvedimento, che fa seguito a quello assunto venerdì
scorso per fermare la caccia nel comprensorio alpino TO3 fino al 5
novembre, riguarda oltre 6.200 cacciatori, ovvero oltre un quarto di
quelli piemontesi, e l’area interessata supera i 538.000 ettari.
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“I cacciatori violano la legge portando cibo ai cinghiali”
Il comitato per il territorio delle Quattro Province accusa: “Gli
ungulati foraggiati in autunno e inverno da chi li dovrebbe abbattere”
“I cacciatori danno da mangiare ai cinghiali, violando la legge”. Lo sostiene il comitato per il territorio delle Quattro Province, il gruppo di cittadini creato nel 2011 per tutelare la zona appenninica a cavallo fra le valli Borbera, Curone, Staffora e Tidone. La dichiarazione fa riferimento alla proposta di piano di abbattimento da mille caprioli inoltrata dalla Provincia alla Regione, sollecitato dai viticoltori e dalle associazioni agricole nonché alla gestione della caccia in generale. La proposta del piano ha suscitato reazioni di vario genere ma due sono i dati di fatto: i danni alle coltivazioni ormai insostenibili e una gestione degli ungulati tutt’altro che proficua.
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“I cacciatori danno da mangiare ai cinghiali, violando la legge”. Lo sostiene il comitato per il territorio delle Quattro Province, il gruppo di cittadini creato nel 2011 per tutelare la zona appenninica a cavallo fra le valli Borbera, Curone, Staffora e Tidone. La dichiarazione fa riferimento alla proposta di piano di abbattimento da mille caprioli inoltrata dalla Provincia alla Regione, sollecitato dai viticoltori e dalle associazioni agricole nonché alla gestione della caccia in generale. La proposta del piano ha suscitato reazioni di vario genere ma due sono i dati di fatto: i danni alle coltivazioni ormai insostenibili e una gestione degli ungulati tutt’altro che proficua.
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giovedì 2 novembre 2017
Vergogna: in Valsusa, Valle Orco e Valchiusella decine di cacciatori sparano alla selvaggina in fuga
In fuoco infuria, anche se in Valle Orco e in Valchiusella, la
situazione sta lentamente migliorando, ma Lorenzo Croce, presidente
dell’Associazione Italiana Difesa Animali &Ambiente lancia
l’allarme: decine di cacciatori sia in Val Susa, che in Valle Orco e
Valchiusella, nelle zone colpite dagli incendi, stanno sparando agli
animali che fuggono. “Stanno arrivando segnalazioni dalle zone adiacenti
gli incendi nelle valli dell’Orco, Susa e Stura e dal Pinerolese
secondo le quali decine di cacciatori armati di fucile stanno sparando
agli animali in fuga dalle fiamme, questo è inaccettabile occorre subito
fermare la caccia in tutto il Piemonte per questo mi appello al
presidente Chiamparino perchè sospenda da subito la caccia, ed invito i
cittadini a segnalarci i nomi e cognomi dei cacciatori che sparano agli
animali nelle zone adiacenti gli incendi che provvederemo a
denunciarli”. Una vergogna. Doppia perchè si uccidono animali protetti e
in preda al terrore che cercano di sottrarsi alla morte per trovarla,
ovviamente, per mano dell’uomo.
E’ calato il vento e vigili del fuoco, gli uomini dell’Aib e della Protezione civile sono riusciti, al momento, ad arginare il fronte degli incendi che si estende per una decina di chilometri tra i centri abitati di Sparone e Locana, nella bassa Valle Orco e nella vicina Valchiusella. Dalla mattinata di sabato 28 ottobre gli elicotteri hanno riversato sui boschi e pascoli che bruciano, decine di tonnellate di acqua. Questo, unito al fatto che il vento è scemato, ha con sentito frenare, in qualche modo, l’avanzata delle fiamme. La situazione migliora, ma il bollettino meteorologico che prevede per domani, domenica 29 ottobre, il ritorno del vento suscita non poca preoccupazione tra i soccorritori.
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E’ calato il vento e vigili del fuoco, gli uomini dell’Aib e della Protezione civile sono riusciti, al momento, ad arginare il fronte degli incendi che si estende per una decina di chilometri tra i centri abitati di Sparone e Locana, nella bassa Valle Orco e nella vicina Valchiusella. Dalla mattinata di sabato 28 ottobre gli elicotteri hanno riversato sui boschi e pascoli che bruciano, decine di tonnellate di acqua. Questo, unito al fatto che il vento è scemato, ha con sentito frenare, in qualche modo, l’avanzata delle fiamme. La situazione migliora, ma il bollettino meteorologico che prevede per domani, domenica 29 ottobre, il ritorno del vento suscita non poca preoccupazione tra i soccorritori.
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