martedì 5 aprile 2016
L’uomo che salva le tartarughe condannate alle fogne
Castelnuovo Bormida (AL) - La nonnina del gruppo è Aisha, 80 anni, lasciata qui dalla sua proprietaria quasi coetanea che l’aveva fin da bambina ma non poteva più prendersene cura. Pagoda nel carapace deforme ha i segni della sua vita accidentata, 20 anni al buio in una vaschetta di plastica. Ma nel cuore di Rino Sauta un posto speciale lo occupa Afrodite. «È con me da 16 anni, la prima - spiega -. Una conoscente non voleva più saperne, non l’avessi presa l’avrebbe buttata nel water. Nel water, capisce? Realizzai che dovevamo fare qualcosa».
Aisha è una «Testudo hermanni boettgeri», Pagoda e Afrodite sono acquatiche «Pseudemys», le più vendute in Italia. I profani le chiamerebbero solo tartarughe ma qui a Tartamondo, nella piana di Castelnuovo Bormida, in provincia di Alessandria, ogni ospite ha un’identità ben precisa. Non tutte hanno un nome, visto che sono 200, di terra e d’acqua dolce, ma di loro Rino, che per pura passione le accoglie da ogni angolo d’Italia, quando c’è chi non sa più che farne o le forze dell’ordine le sequestrano, sa tutto: le cura, le alimenta, crea per loro habitat su misura, ne studia il comportamento.
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