Paola Scola
Racconigi (Cuneo)
Il «papà delle cicogne» si chiama Bruno. Sguardo diretto, modi
concreti di chi «vive» la terra ogni giorno, ha settant’anni e da trenta
si occupa degli uccelli. Di più: sui suoi terreni, assieme agli
ambientalisti Lipu, nel dicembre 1985 ha creato il Centro cicogne (il
primo in Italia), riportando nelle campagne del Cuneese lo splendido
animale, che dal Settecento non nidificava più in Italia. E sui tetti, i
camini e i campanili della zona, con il passare del tempo, sono
ricomparsi i grandi nidi. Questa è la stagione, sono i giorni, in cui si
attende l’arrivo degli esemplari di ritorno dall’Africa. Nei giorni
scorsi è stata curato e liberato un esemplare che nell’inverno so si era
ferito a un’ala. Ora la cicogna ha spiccato il volo, con un «anello
spia» nella zampa e permetterà di controllare e studiare le rotte e i
percorsi migratori. Bruno Vaschetti è da sempre un agricoltore. La sua azienda si trova a cascina Stramiano, poco lontano dal maestoso castello sabaudo di Racconigi, dove nel 1904 nacque l’ultimo re d’Italia, Umberto II. Ora anche nei vasi che ornano l’attico della dimora reale le cicogne hanno «trovato casa».
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