GOMA (Congo orientale) - A proteggere il clan c'è un gigante dallo sguardo triste, con il manto argentato e il cranio grosso come quello di un cavallo. Nonostante i suoi duecento chili di muscoli e l'ampia letteratura sulla sua ferocia, King Kong è in realtà una creatura pigra e mansueta. "Ma è meglio parlare sottovoce e non avvicinarsi troppo, perché potrebbe sentirsi minacciato e caricarci, anche se la sua sarebbe soltanto la parodia di un'aggressione", sussurra Jean-Pierre, il ranger che ci accompagna nella foresta del parco di Virunga, dove tutto ha dimensioni ciclopiche, non solo il capobranco di questa famiglia di gorilla di montagna in cui ci siamo appena imbattuti in una radura a 3300 metri, ma anche gli uccelli dal piumaggio multicolore, i licheni che pendono dai rami o le farfalle nere e turchesi.
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