Mai arrendersi, almeno finchè i loro occhi sono colmi di vita
Passeggiavamo con Luna, la cagnolina che faceva già parte della famiglia, avvolti da malinconia e ricordi (avevamo pochi giorni prima salutato per sempre il “fratellino” di Luna...)
Camminando non lontano dalla discarica comunale, ci attirò la presenza di una scatola di cartone, di quelle per i traslochi.
“I soliti incivili che abbandonano rifiuti!” , fu il primo pensiero. No, non erano rifiuti. E sì, solo un incivile immondo poteva aver fatto quello. Nella scatola bucherellata a mo’ di prese d’aria (gesto magnanimo di un essere ignobile?!) c’era un soggetto peloso, uggiolante e decisamente vivace.
Non doveva essere rimasto lì a lungo, per fortuna. Tra incredulità e incertezza sul da farsi, io, mia madre, Luna e l’allegro figuro tornammo velocemente a casa.
Bastò un rapido giro di sguardi tra i componenti della famiglia per decidere senza remore che sarebbe rimasto con noi.
In poche ore era stato trovato, si era accasato e aveva anche il nome di Battesimo: Noè.
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