"La conoscevo, vedo che il suo gregge era tenuto alla perfezione"
Sono in buone mani le ottanta capre che formavano il gregge di Agitu: sono state temporaneamente affidate alla giovane Beatrice Zott, che nonostante i suoi vent’anni non ha nulla da invidiare, in quanto a esperienza, ai pastori più navigati. Una passione di famiglia, quella di Beatrice, che condivide con il papà ma anche con altri familiari, tanto che una stagione, due anni fa, l’ha voluta fare in Valle d’Aosta, per apprendere anche il lavoro fuori dalla valle e dal Trentino; negli ultimi due anni invece ha gestito, a malga Pletzn, il grande gregge che durante l’estate alpeggia lassù.
Un mestiere che le è entrato nel sangue, tanto che nonostante controllasse oltre un centinaio di animali, le bastava un colpo d’occhio per sapere se qualche esemplare «mancava all’appello».
Beatrice conosceva Agitu fin dal suo approdo in Valle dei Mocheni, qualche anno fa: fu stima reciproca, condividendo lo stesso stile nella cura degli animali e nell’approccio alla vita, per nulla semplice, della pastora.
La stalla nella quale sverna il gregge di Agitu si trova sul territorio comunale di Fierozzo, immerso nella neve: si raggiunge tramite uno stretto passaggio ricavato nell’alta coltre bianca, sotto la strada: due volte al giorno, per ore, Beatrice sale fin lassù, dal fienile prepara cinque o sei balle di fieno che rappresentano, al mattino e al pomeriggio, i due pasti che gli animali consumano nell’arco di un giorno. Le capre stanno bene, sono in forma, molte sono in gestazione, e potrebbero partorire nelle prossime settimane: è questa, probabilmente, la questione più urgente da affrontare.
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