lunedì 14 giugno 2021

Pescatore inghiottito da una balena, i dubbi dei medici: “Solo graffi, dimesso in poche ore”

Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. Michael Packard, il sub professionista che ha raccontato di essere finito in bocca a una balena prima di essere risputato fuori ma non ha riportato alcuna ferita seria ed è stato dimesso lo stesso giorno, poche ore dopo i fatti.

Per qualcuno è stato solo incredibilmente fortunato ma per altri Michael Packard, il sub professionista che ha raccontato di essere finito in bocca a una balena prima di essere risputato fuori, potrebbe non aver raccontato tutta la verità su quanto gli è accaduto. Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. I primi dubbi dopo la sorpresa sono arrivati dai dati del bollettino medico sulle sue condizioni. Il 56enne, specializzato nella pesca alle aragoste, infatti non ha riportato alcuna conseguenza fisica dall’incredibile episodio, nemmeno a breve termine.

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Pescatore inghiottito da una balena, salvo per un colpo di tosse


giovedì 20 maggio 2021

Giornata mondiale delle api, preziose per tutti ma trascurate: ecco perché dobbiamo proteggerle

Gli alveari sono sempre più vuoti e il loro declino mette a rischio frutta e verdura. Ma ora si moltiplicano le iniziative per tutelarle. Per gli esperti serve un cambio di rotta: meno pesticidi e azioni concrete contro il cambiamento climatico


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Giornata mondiale delle api, gli insetti alla base del ciclo della vita 

domenica 16 maggio 2021

Vandali gli uccidono milioni di api: apicoltore raccoglie 54 mila euro di sottoscrizioni

Mattia Landra, apicoltore piemontese di 33 anni, mercoledì ha scoperto che qualcuno aveva distrutto le sue 70 arnie e ucciso milioni di api: ha lanciato un appello su Go Found Me e raccolto in soli due giorni 54 mila euro di sottoscrizioni da tutta Italia.

Quando mercoledì Mattia Landra, apicoltore piemontese di 33 anni, è andato a controllare le sue arnie si è visto crollare all'improvviso il mondo addosso: davanti ai suoi occhi infatti si è parata una scena terribile, con decine e decine di "casette" distrutte e milioni di api morte o fuggite proprio nella stagione della fioritura dell'acacia. Un disastro che – se fosse stato causato da eventi atmosferici avversi – sarebbe stato grave ma accettabile come si accetta una fatalità imprevedibile. Il problema è però che non è stata colpa di vento e grandine bensì di un piccolo gruppo di vandali ancora non identificati.

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martedì 4 maggio 2021

Cani anticovid, il loro fiuto per individuare i campioni positivi al virus

Affidabili nel 95% dei casi e molto più rapidi (oltre che meno invasivi) rispetto ai tamponi

Sei provette con altrettanti campioni di materiale organico e un bassotto dall'aria felice e divertita. Lui, col naso, passa in rassegna i campioni e si ferma, impettito, davanti ad uno di essi, ben sapendo che da lì a pochi secondi arriverà la sua ricompensa: un bel bocconcino. E' la giornata di lavoro di Otto, un bassotto che da un anno prende parte al progetto scientifico del dipartimento di medicina veterinaria dell'Università Statale di Milano, nel laboratorio di fisioetologia di Lodi.

Il progetto mira ad addestrare i cani all'individuazione di patologie per le quali la diagnosi precoce può rivelarsi determinante. Inizialmente avviato per individuare i casi di tumore ai polmoni, oggi si sta sviluppando anche per contrastare il covid. "Ogni patologia produce i cosiddetti Vocscomposti organici volatili che il cane, grazie al suo olfatto, è in grado di percepire - spiega Mariangela Albertini, docente di Fisiologia ed etologia e coordinatrice del progetto.

"Questa prima fase - aggiunge - si sta svolgendo esclusivamente qui in laboratorio per insegnare ai cani a distinguere i campioni raccolti da persone positive e negative al coronavirus e avviene in collaborazione con il professor Massimo Galli e con l’ospedale Sacco. Il nostro obiettivo adesso è validare il metodo con una sensibilità almeno del 90%".

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venerdì 16 aprile 2021

Il ritorno del lupo e la resistenza della volpe: così gli animali selvatici sono sopravvissuti all’homo sapiens

Il fotografo Paolo Rossi sta preparando un documentario per raccontare il cambiamento delle nostre montagne a partire dagli anni 50: l’abbandono dei boschi dell’uomo e la rinascita degli animali, anche di alcuni che erano stati sterminati

Camminando in campagna o in un bosco, si può pensare di trovarsi (finalmente) in mezzo alla natura, lontano dall’uomo e dai suoi influssi. Ma basta guardarsi attorno con un poco più di attenzione per scoprire che non è per niente così. L’umano è ovunque: pianta gli alberi e poi li taglia, trasforma i prati in pascoli, costruisce e poi abbandona, semina, coltiva, cambia il paesaggio incessantemente. E non a caso la nostra era è chiamata Antropocene.

Il «naturale» o meglio il «selvatico», invece, che fine ha fatto? Dove lo troviamo adesso?

«Sopravvissuti all’homo sapiens» è il nuovo progetto di Paolo Rossi, «fotografo di lupi», che - attraverso un crowdfunding su Produzioni dal Basso per realizzare un cortometraggio - cercherà di dare una risposta a questa domanda. Una risposta complessa. Perché se è vero, come detto prima, che l’uomo è ovunque, è altrettanto innegabile che - in maniera anche un po’ paradossale - mentre il nostro impatto sta devastando il pianeta e distruggendo la «natura», contemporaneamente si vive in Italia (e non solo) un allontanamento dell’uomo dalle montagne e da molti boschi. Un allontanamento che - come spesso accade quando l’uomo se ne va - ha portato al ritorno di specie che hanno rischiato l’estinzione: dai lupi agli orsi.


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giovedì 18 marzo 2021

Variante inglese Covid in un gatto: primo caso in Italia

E' stato identificato in Piemonte, nel novarese: l'animale di otto anni vive in un contesto domestico

(Adnkronos)

Primo caso in Italia di variante inglese del Covid identificata in un gatto. I laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte Liguria e Valle d’Aosta (Izsplv) hanno identificato il primo caso di variante inglese di Sars -CoV-2 (lineage B.1.1.7) in un gatto maschio castrato di razza europea. E' la prima segnalazione a livello nazionale. Si tratta di un gatto di otto anni che vive nel novarese in un contesto domestico. I sintomi respiratori nel gatto sono comparsi una decina di giorni dopo l’insorgenza della malattia e dall’isolamento domiciliare dei suoi conviventi. Il gatto, come i suoi proprietari, ora sono in via di guarigione. A darne notizia una nota la Regione Piemonte.

All'identificazione, spiega la nota della Regione , si è arrivati a seguito del tempestivo intervento del Servizio Veterinario della Asl di Novara, che ha seguito con scrupolo le linee guida del ministro della Salute, inviando i campioni del test all’Izsplv dove è stata diagnosticata la positività al Covid-19, e dove, a seguito di ulteriori accertamenti, è stata riscontrata la presenza della variante inglese.

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lunedì 1 marzo 2021

Trovata dopo 5 anni una pecora selvatica con 35 kg di vello: il prima e dopo la tosatura è impressionante

Aveva addosso una quantità di lana pari a quella che cresce in circa cinque anni. È la storia di una pecora selvatica, soprannominata Baarack, che è stata ritrovata in una foresta australiana a circa 60 chilometri da Merlbourne. "Era denutrita e riusciva a malapena a vedere per la troppa lana sul corpo", hanno spiegato i soccorritori che hanno poi l'hanno consegnata all'Edgar's Mission Farm Sanctuary per la tosatura. Dalle prime ricostruzioni sembra che l'animale in passato fosse appartenuto a qualcuno, cosa visibile da un segno sull'orecchio, ma che negli ultimi anni sia vissuto in stato di libertà.

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mercoledì 24 febbraio 2021

Cina, il gatto piange lasciato solo in casa, quando la padrona lo chiama dalla webcam. Il video è virale.

Il video di un gatto che piange davanti alla camera di sicurezza, lasciato solo in casa dalla padrona che era fuori per il capodanno lunare, è divenato virale in Cina. Il bell'esemplare di British Shorthair di due anni si chiama Fu Fu, e ha pianto e miagolato mentre sentiva la sua proprietaria la signora Meng,  chiamare il suo nome attraverso il monitor di casa. E' stata proprio Meng a pubbliare il video registrato dal suo telefonino. Meng, che vive a Xuzhou, era andata per la vacanza tradizionale cinese del capodanno,  a casa dei suoi genitori in una città vicina . Il video ha avuto già oltre dieci milioni di visualizzazioni. La ragazza ha spiegato di aver lasciato il gatto a casa,  perché aveva paura che non potesse abituarsi alla casa dei suoi genitori, ma assicura che aveva lasciato per l'animale (definito molto affettuoso e attacatissimo) cibo e acqua a sufficienza prima del suo viaggio e avrebbe guardato regolarmente i filmati di sorveglianza.

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lunedì 22 febbraio 2021

A proposito del Lupo. Ingiustificato allarmismo!

Comitato per il Territorio delle Quattro Province e CAI: “ Servono dati scientifici rigorosi insieme a concreti sostegni economici per armonizzare la gestione del lupo e della fauna selvatica con le giuste necessità di tutela degli agricoltori e degli allevatori”

Con un comunicato dello scorso 9 febbraio la  sezione piemontese di una storica associazione di agricoltori ha chiesto urgenti e significative azioni di contenimento della popolazione di lupi presente nella nostra regione, richiesta poi ribadita il 12 febbraio, nel corso di un’audizione in consiglio regionale. Una presa di posizione netta e perentoria, che a nostro avviso, rischia però di scadere in cattiva informazione e può creare ingiustificato allarmismo.

L’espansione del lupo è un fenomeno che necessita di essere gestito, qui ed ora, ma sulla scorta di rigorose basi scientifiche e non partendo da affermazioni generiche e confuse. Specie quando chi le pronuncia non prende in considerazione un dato fondamentale: è in corso di realizzazione un progetto europeo denominato Life WolfAlps EU, coordinato, per quanto riguarda il Piemonte, dal Centro di Referenza Regionale per i Grandi  Carnivori, con il coinvolgimento di un network del quale fanno parte le Aree Protette, i Carabinieri Forestali, gli Istituti venatori e molte Associazioni volontarie, tra le quali il CAI. Con questo progetto si stanno raccogliendo dati scientifici e verificabili con un doppio scopo: attuare una corretta gestione del fenomeno – che, ricordiamo, rappresenta il successo di una politica di salvaguardia di un grande predatore, che, per espansione naturale (e non immissione da parte dell’uomo, va ribadito) sta ripopolando anche i territori appenninici e collinari del nord-ovest – e, nel contempo, gestire la convivenza tra questi animali e gli esseri umani e le loro attività. 

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Dieci branchi di lupo vivono sull’Appennino alessandrino.


martedì 16 febbraio 2021

Gran Paradiso. I guardaparco salvano un’aquila reale ferita

Mercoledì 10 febbraio i guardaparco del Gran Paradiso sono stati protagonisti di un salvataggio di un’esemplare adulto di aquila reale in Valsavarenche. Un intervento decisamente delicato.

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso è l’area protetta con una delle più alte densità di coppie di aquila reale nidificanti in Italia. Risultano censite 27 coppie distribuite tra tutte le valli e 141 nidi utilizzati dalle stesse. I guardaparco, oltre a salvatori occasionali, sono i protagonisti delle attività di monitoraggio effettuate insieme al Servizio Biodiversità e Ricerca Scientifica.

Probabile attacco tra aquile

A seguito di una segnalazione l’Ispettore del Corpo di Sorveglianza, Stefano Cerise, e il Caposervizio della Valsavarenche, Stefano Borney, hanno raggiunto località Bois de Clin dove hanno ritrovato l’animale in una zona boscosa piuttosto fitta, riuscendo a recuperare il rapace non senza difficoltà, in quanto lo stesso ha cercato di fuggire, pur non riuscendo a involarsi a causa della profonda ferita al torace, probabilmente causata dall’attacco di un’altra aquila.

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lunedì 15 febbraio 2021

Londra, cagnolino scivola nel lago ghiacciato: il padrone si tuffa in acqua e lo salva

Siamo a Victoria Park, nel quartiere londinese di Hackney. Un cagnolino, nel tentativo di inseguire un'anatra, cade in un laghetto ghiacciato proprio sotto gli occhi del padrone. Il cucciolo rischia di annegare e con tutte le forze prova a tenere la testa fuori dall'acqua gelida. Dopo alcuni istanti di esitazione, il suo padrone decide di tuffarsi nel lago ghiacciato. Dopo alcune bracciate, l'uomo è costretto a colpire a pugni il sottile strato di ghiaccio formatosi sullo specchio d'acqua per raggiungere l'animale. Fortunatamente ci riesce e, dopo circa un minuto, entrambi escono fuori dall'acqua sani e salvi sotto gli occhi esterrefatti degli astanti.

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sabato 6 febbraio 2021

Cervo con palco intrecciato di luci natalizie. Delicato intervento nel PNALM

Passeggiando per Villetta Barrea (AQ), suggestivo borgo nel cuore del PNALM (Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise), non è raro imbattersi in qualche cervo viandante per i vicoli del paese. La storica e pacifica convivenza tra uomini e cervidi ha portato la località a fregiarsi dell’appellativo di “borgo dei cervi”. Negli scorsi giorni però un esemplare, per involontaria causa umana, si è trovato a vivere un insolito incidente. Il suo ampio palco è rimasto impigliato in un fascio di luminarie natalizie. 

Il cervo, col il suo palco decorato, ha continuato a girovagare per il paese, suscitando naturalmente le attenzioni degli abitanti del posto e del Parco, che si è attivato per intervenire, liberandolo dell’intreccio luminoso.

Il delicato intervento degli esperti

“Finalmente spente le luminarie a Villetta Barrea!”, il commento ironico con cui il PNALM ha annunciato sui social la buona riuscita del delicato intervento su quello che è stato soprannominato il cervo di Babbo Natale.

“Finalmente stamattina è stato liberato dall’intervento dei veterinari e del personale del Parco – prosegue il post – . Durante i giorni scorsi c’erano stati molti altri tentativi della squadra di cattura, purtroppo falliti perché l’ungulato fuggiva o perché si trovava in un luogo non adatto alle procedure di narcosi, che devono essere svolte sempre in totale sicurezza per l’animale e per gli operatori”.

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giovedì 4 febbraio 2021

Il giallo del cane scomparso nel Lecchese, il paese si divide: Dakota è scappato o è stato rapito?

Sta diventando un giallo, che divide anche il paese, la scomparsa di una femmina di pastore maremmano, Dakota, a Fiumelatte, borgo di Varenna (Lecco) con un migliaio di abitanti, in Valsassina. I proprietari Matteo e Dalila oltre ad appelli sui gruppi Fb e attraverso i siti locali, si sono rivolti anche ai carabinieri di Mandello a cui hanno presentato denuncia. La vicenda ha provocato un po' di malumore in paese, dove comunque in passato non era mancata qualche protesta perché il cane abbaiava di notte.

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martedì 2 febbraio 2021

Usa: altre 6 settimane di inverno, parola della marmotta Phil

In Pennsylvania il tradizionale Groundhog Day, ma previsioni corrette solo nel 40% dei casi

Altre sei settimane di freddo inverno. A prevederlo è Phil, la marmotta più famosa d'America che, rispettando una tradizione centenaria, emette nel 'Groundhog Day' il suo verdetto climatico.


    La cerimonia del Giorno della Marmotta si è svolta come di consueto a Punxsutawney, in Pennsylvania. Secondo la tradizione, se la marmotta esce dalla tana e vede la sua ombra l'inverno sarà lungo, almeno altre sei settimane di freddo.

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lunedì 1 febbraio 2021

Ricoverato per Covid, il suo cane lo aspetta davanti casa da due mesi

 

Da due mesi Billy, un meticcio di un paio d'anni, non vede più il suo padrone, ricoverato da novembre per il coronavirus. E da due mesi Billy ogni mattina si piazza davanti alla porta della sua casa di Dorno, nel Pavese, aspettando che torni. Impossibile spostarlo, se non alla sera quando a fatica i nipoti di Marco Maiolani, 55 anni volontario della Protezione civile, riescono a convincerlo ad entrare il casa.

A riportare la storia è la Provincia Pavese. Al mattino torna trascinando coperta e cuscino e si rimette in attesa. «Mi manca molto. E' una compagnia impagabile e insostituibile» spiega il suo padrone che, dopo aver trascorso un lungo periodo al San Matteo, anche in terapia intensiva, ora è stato trasferito all'istituto Maugeri per la riabilitazione. 

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La triste storia di Ken: il cane che, senza mangiare, aspetta sul letto l’amica che non tornerà più

Usa, i panda si divertono come bambini: discese e capriole sulla neve




Siamo allo Smithsonian's National Zoo di Washington, uno dei più antichi giardini zoologici degli Stati Uniti d'America. Complice le forti nevicate degli ultimi giorni, i panda giganti Mei Xiang e Tian Tian ne hanno approfittato per divertirsi sulla soffice coltre di neve. I due esemplari - che sono al centro di un programma di ricerca, conservazione e allevamento mirato alla preservazione della specie - hanno giocato come bambini ruzzolando e scivolando sui prati innevati dell'area dello zoo denominata "Sentieri asiatici". Questa sezione dello Smithsonian's National Zoo si snoda attraverso un sentiero ricoperto da una fitta vegetazione che ricrea l'habitat naturale degli esemplari ospitati. Le evoluzione dei due panda sono state immortalate dalle telecamere dello giardino zoologico - al momento chiuso al pubblico - e, una volta finite sui social, hanno collezionato migliaia di visualizzazioni

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venerdì 29 gennaio 2021

Cani anti-Covid: in Italia la sperimentazione per individuare i positivi attraverso il sudore

Che i nostri amici a quattro zampe abbiano un fiuto eccezionale e quasi infallibile è cosa risaputa. E se questo talento fosse messo al servizio della lotta al Covid-19? Ne abbiamo parlato con l'esperto

Buone notizie: il senso olfattivo estremamente sensibile dei cani potrebbe rivelarsi un nuovo strumento nella lotta contro il Covid-19. In questa direzione, si è già mossa Italpol Vigilanza, società romana specializzata in sicurezza, che ha avviato l’addestramento dei cani all’individuazione rapida ed efficace dei soggetti positivi al Covid-19 solo attraverso il sudore umano.

Sulla scia degli studi in corso in Francia, Finlandia, Svezia ed Emirati Arabi Uniti, questa società è la prima in Italia ad avviare questo tipo di addestramento, che potrebbe fornire il punto di svolta nel tracciamento rapido di un’eventuale presenza della malattia all’interno di ospedali e drive-through, ma anche in situazioni complesse come ai confini, negli aeroporti o in occasione di grandi eventi.

Tutto ciò è possibile attraverso l’analisi da parte dei cani dell’odore umano, in particolare del sudore, la cui composizione chimica varia nell’individuo a seconda della positività o della negatività al Covid-19. Secondo lo studio condotto dell’Università di medicina veterinaria di Hannover, i cani “anti-Covid” sono in grado di differenziare i campioni di sudore del paziente infetto dai campioni di individui sani. Il naso di questi animali, infatti, è dotato di oltre 300 milioni di recettori sensoriali (a fronte dei 6 milioni dell’essere umano) e di un elevato numero di neuroni olfattori che gli permettono di percepire una quantità straordinariamente ampia di sostanze organiche volatili, tra le quali anche i metaboliti derivati da infezioni virali come il Covid-19.

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mercoledì 27 gennaio 2021

Covid: dai visoni ai felini, tutti gli animali contagiati

I più a rischio sono i mammiferi, anche scimmie e pecore

Il primo è stato il pipistrello. Poi è toccato a gatti, cani, criceti e visoni, ma in realtà la lista degli animali che possono rimanere contagiati dal coronavirus Sars-Cov-2 si allarga sempre di più con il passare dei mesi: l'ultima segnalazione arriva da uno zoo della Svezia dove una tigre e due leoni hanno contratto il virus, mentre una decina di giorni fa è stata la volta di due gorilla e un leopardo delle nevi da due diversi zoo negli Usa, a San Diego e Louisville.

Le prime preoccupazioni sul rischio di contagio negli animali si erano avute a febbraio del 2020, dopo la contaminazione occasionale a Hong Kong di un cane da parte di una donna malata. Il primo contagio in un gatto è stato diagnosticato a fine marzo in Belgio, dalla facoltà di Medicina veterinaria dell'Università di Liegi. Anche in quel caso il contagio era partito dall'uomo. Altre infezioni nei gatti sono avvenute in aprile a New York e nella stessa città ad aprile erano risultati positivi quattro tigri e tre leoni in uno zoo del Bronx a New York, il primo caso di grandi felini contagiati.

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giovedì 21 gennaio 2021

Salviamo le api e gli agricoltori: estesa la raccolta delle firme per l’iniziativa dei cittadini europei

Continua la raccolta firme per l’iniziativa dei cittadini europei (Ice) per salvare le api e, insieme ad esse, anche gli agricoltori. Iniziata alla fine di settembre 2019, la petizione ha ricevuto un’estensione dalle istituzioni comunitarie di sei mesi a causa del Covid-19, che impedisce le attività di informazione e raccolta firme sul territorio.

Gli insetti impollinatori, infatti, svolgono un ruolo essenziale nella produzione agricola e nel sistema alimentare. Secondo la Fao, spiega SlowFood, una delle organizzazioni promotrici dell’iniziativa, sette colture su 10 (tra quelle che forniscono il 90% del cibo alla popolazione mondiale) dipendono direttamente dall’attività di impollinazione delle api.

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venerdì 8 gennaio 2021

Strage evitata, trovato un rifugio ai 21 daini del Novarese

I daini di Agrate Conturbia sono salvi. Gli animali infatti saranno trasferiti entro fine mese in un'altra proprietà all'interno del territorio comunale. L'accordo è stato mediato dalla Provincia di Novara, intervenuta con il consigliere delegato alle attività Agricole, Maurizio Nieli, e il vicepresidente Michela Leoni. La vicenda è iniziata a novembre scorso, quando i volontari del Rifugio Miletta, un'associazione che si occupa di diritti degli animali gestendo un santuario e un Centro Recupero Fauna Selvatica, vengono chiamati ad intervenire in una tenuta agricola a poca distanza dalla sede del rifugio, ad Agrate Conturbia, nella valle del Ticino. Lì vive da diverso tempo un branco di 28 daini, acquistati dallo zio dell'attuale proprietaria, poi defunto, con una autorizzazione alla detenzione degli animali come "allevamento di fauna selvatica a scopo alimentare". Una autorizzazione, a quanto sembra, solo amministrativa, perché questa è l'unica modalità attraverso cui un privato puo' tenere questo tipo di animali. Ma secondo quanto racconta la gente di Agrate, mai il vecchio proprietario avrebbe macellato uno dei suoi daini. 

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giovedì 7 gennaio 2021

Ecco come lavorano i cani anti-Covid

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Annega il gatto al vicino, pensionato denunciato in Trentino

Le caprette di Agitu le curerà Beatrice: 20 anni e l'esperienza di malga Pletzn

"La conoscevo, vedo che il suo gregge era tenuto alla perfezione"

Sono in buone mani le ottanta capre che formavano il gregge di Agitu: sono state temporaneamente affidate alla giovane Beatrice Zott, che nonostante i suoi vent’anni non ha nulla da invidiare, in quanto a esperienza, ai pastori più navigati. Una passione di famiglia, quella di Beatrice, che condivide con il papà ma anche con altri familiari, tanto che una stagione, due anni fa, l’ha voluta fare in Valle d’Aosta, per apprendere anche il lavoro fuori dalla valle e dal Trentino; negli ultimi due anni invece ha gestito, a malga Pletzn, il grande gregge che durante l’estate alpeggia lassù.
Un mestiere che le è entrato nel sangue, tanto che nonostante controllasse oltre un centinaio di animali, le bastava un colpo d’occhio per sapere se qualche esemplare «mancava all’appello».

Beatrice conosceva Agitu fin dal suo approdo in Valle dei Mocheni, qualche anno fa: fu stima reciproca, condividendo lo stesso stile nella cura degli animali e nell’approccio alla vita, per nulla semplice, della pastora.
La stalla nella quale sverna il gregge di Agitu si trova sul territorio comunale di Fierozzo, immerso nella neve: si raggiunge tramite uno stretto passaggio ricavato nell’alta coltre bianca, sotto la strada: due volte al giorno, per ore, Beatrice sale fin lassù, dal fienile prepara cinque o sei balle di fieno che rappresentano, al mattino e al pomeriggio, i due pasti che gli animali consumano nell’arco di un giorno. Le capre stanno bene, sono in forma, molte sono in gestazione, e potrebbero partorire nelle prossime settimane: è questa, probabilmente, la questione più urgente da affrontare.

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Agitu: una panchina rossa al posto del suo banco al mercato



venerdì 1 gennaio 2021

Botti di capodanno: centinaia di uccellini morti a Roma ma anche cani e gatti in tutta Italia

L'emergenza sanitaria di questo capodanno non ha fermato purtroppo i consueti botti, sparati in tutta Italia da nord a sud in barba ai divieti e alle restrizioni anti-covid.
Un'abitudine che purtroppo ogni anno provoca conseguenze (anche gravi) non solo alle persone ma anche e soprattutto a tanti animali, compreso i nostri amici a quattro zampe. Ne è prova quanto successo questa notte a Roma (ma temiamo possa essere accaduto anche in altre zone d'Italia), dove le esplosioni dei botti di capodanno hanno ucciso tantissimi uccellini.
Il frastuono ha molto probabilmente spaventato i numerosi storni (piccoli uccellini neri) che popolano gli alberi di molte zone della capitale da settimane, portandoli a schiantarsi anche contro i fili dell'alta tensione presenti nel centro di Roma. Segnalazioni e foto sono arrivate soprattutto dalla zona di Via Cavour, Stazione Termini, dove addirittura centinaia di uccelli sono morti e hanno invaso le strade, come testimoniano le immagini pubblicate sul sito Welcome to Favelas.
Anche diversi cani e gatti cardiopatici sono purtroppo morti questa notte in Italia per lo spavento generato dai botti e moltissimi animali di altre specie, indifesi e incolpevoli, sono morti di paura solo perchè l'uomo ha voluto festeggiare l'inizio di un nuovo anno con questa pratica innaturale e deleteria anche per l'ambiente: riflettiamoci... 

Fonte
 

Pescatore inghiottito da una balena, i dubbi dei medici: “Solo graffi, dimesso in poche ore”

Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. Michael Packar...