I più a rischio sono i mammiferi, anche scimmie e pecore
Il primo è stato il pipistrello. Poi è toccato a gatti, cani, criceti e visoni, ma in realtà la lista degli animali che possono rimanere contagiati dal coronavirus Sars-Cov-2 si allarga sempre di più con il passare dei mesi: l'ultima segnalazione arriva da uno zoo della Svezia dove una tigre e due leoni hanno contratto il virus, mentre una decina di giorni fa è stata la volta di due gorilla e un leopardo delle nevi da due diversi zoo negli Usa, a San Diego e Louisville.
Le prime preoccupazioni sul rischio di contagio negli animali si erano avute a febbraio del 2020, dopo la contaminazione occasionale a Hong Kong di un cane da parte di una donna malata. Il primo contagio in un gatto è stato diagnosticato a fine marzo in Belgio, dalla facoltà di Medicina veterinaria dell'Università di Liegi. Anche in quel caso il contagio era partito dall'uomo. Altre infezioni nei gatti sono avvenute in aprile a New York e nella stessa città ad aprile erano risultati positivi quattro tigri e tre leoni in uno zoo del Bronx a New York, il primo caso di grandi felini contagiati.
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