lunedì 13 aprile 2020

Un orso a spasso sulle nevi dei Pirenei. Gli emozionanti scatti di un fotoreporter francese

Gli orsi si stanno svegliando dal letargo. E non succede solo in Trentino – Alto Adige, come vi raccontavamo negli scorsi giorni. I plantigradi alla ricerca di cibo iniziano a fare la loro comparsa sui pendii di Appennino, Alpi e anche Pirenei. Meravigliose le immagini divulgate sui social dal fotoreporter francese Nathan Birrien, che ritraggono un orso intento a passeggiare sulle cime innevate nella Regione degli Alti Pirenei francesi.

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domenica 12 aprile 2020

Il gatto prova a catturare il pesce ma lo stagno è ghiacciato: la scena è esilarante

Questa scena è stata ripresa a Vilnius, in Lituania: "In una mattinata stranamente gelida - ha raccontato l'autrice del video - io e mio padre stavamo guardando dalla finestra quando abbiamo notato il gatto nello stagno ghiacciato. Abbiamo subito iniziato a riprendere"

Video


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Transumanza di Pasqua delle api

Camion con migliaia di alveari in viaggio verso fiori e caldo


(di Luca Prosperi) (ANSA) - TORNARECCIO (CHIETI), 11 APR - "Aprile. Andiamo, è tempo di migrare". L'anima antica e pastorale dell'Abruzzo cantata da D'Annunzio si rinnova e regala una nuova transumanza: milioni di api, migliaia di alveari che salgono sui camion per scendere a valle dalle montagne, come le pecore, e raggiungere il caldo, i fiori, il sud. Le primizie. In questi giorni sono decine e decine gli apicoltori abruzzesi che danno vita alla transumanza pasquale verso la Puglia, la Basilicata, verso gli agrumeti, le piantagioni di ciliegi, verso il paradiso delle impollinazioni, così ricercate dagli stessi agricoltori. Un nomadismo da dna, come racconta un apicoltore multipremiato di Tornareccio, Luca Finocchio, avanguardia con i suoi colleghi abruzzesi di questa misconosciuta migrazione: e si tratta di numeri imponenti. Il 15% del miele italiano, quello di qualità, non quello ad uso industriale, viene dall'Abruzzo. "Ora sono a Putignano (Bari) in mezzo ai ciliegi - racconta l'apicoltore - A Tornareccio ci sono 32 aziende, tra grandi e piccole. Ci sono generazioni di apicoltori super esperti. Io da solo ho trasportato 1300 arnie per 60 mn di api: dico che sempre che viaggio con lo stesso numero di abitanti italiani. Moltiplicate per tutte le aziende abruzzesi che viaggiano in questi giorni e troverete miliardi di api. La stagione non è partita benissimo: caldo a febbraio, forte escursione termica tra giorno e notte adesso, non c'è nettare. insomma, ci condiziona di più il clima del coronavirus. La siccità ha prodotto pochi fiori ovunque, c'è rischio di un calo di produzione, che penalizza noi abruzzesi che notoriamente facciamo un prodotto di alta qualità. L'inquinamento? Si è abbassato e va bene per tutto, ma per noi influisce poco, a noi da più fastidio il pesticida o gli ogm". Il coronavirus insomma influisce solo in termini commerciali, e la ripartenza, la fase 2, è un cima ai pensieri degli apicoltori: "Molti di noi hanno anche aziende didattiche, io stesso ho dovuto rinunciare a 2500 studenti che sarebbero venuti in visita tra le mie api.

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sabato 11 aprile 2020

Genova, usignoli morti sul ciglio della strada. L’Enpa chiarisce: «Fenomeno frequente»

Genova - Una decina di uccellini morti, quasi in fila sul ciglio della strada. Il video che sta facendo il giro dei social network è stato girato e pubblicato su Facebook da Lorenzo Tucci e sta alimentando tantissime ipotesi e commenti: «Sono le antenne del 5g, sono radioattive», scrive qualcuno tra i commenti, «Li hanno uccisi per girare il video», l'ipotesi più azzardate di altri utenti.
«Ho notato una decina di uccellini morti in via Lungobisagno Dalmazia e mi è venuto spontaneo riprenderli - racconta l'autore del video - ma ora me ne pento, visto i commenti che stanno arrivando. Onestamente non sappiamo cosa sia successo e non azzardo nessuna ipotesi. Anche se all'inizio pensavo fosse colpa delle antenne 5g che stanno installando sul nostro palazzo poi ho saputo che non sono ancora attive, quindi non credo possano essere chiamate in causa».
A fare un po' di chiarezza su quanto sta accadendo è il presidente dell'Enpa Genova, L'Ente Nazionale per la Protezione degli Animali, Francesco Baroni: «Questi sono fenomeni che avvengono frequentemente, ricordo che nel 2018 ci fu un episodio analogo in piazza Paolo da Novi, con un centinaio di esemplari morti.
Nel video gli uccellini sembrano degli Usignoli del Giappone, una specie che vive in gruppo e che si muove praticamente in sincronia. In genere succede perché mangiano in un posto contaminato da pesticidi o patogeni di vario tipo.
Probabilmente si saranno nutriti o avranno bevuto nello stesso posto avvelenandosi. Le cause potrebbero essere una pozza d'acqua contaminata dopo la disinfestazione per la pulizia delle strade, oppure del cibo infestato (spesso è botulino) o un virus». 
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venerdì 10 aprile 2020

Coronavirus, morto un gatto le cui zampe erano state disinfettate con la candeggina

A Crema un gatto è morto intossicato dalla candeggina usata per la pulizia delle zampe. Una decisione presa dai proprietari come forma di tutela contro il coronavirus. Purtroppo il micio è caduto vittima della disinformazione nata durante un programma televisivo e poi rimbalzata sui social. E quel gatto non è un caso isolato fra i felini, mentre alcuni cani si sono trovati con le zampe ustionate.

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Coronavirus, l’appello dei veterinari: “Non usate la candeggina per disinfettare le zampe dei cani”


mercoledì 8 aprile 2020

Ecco "Bob" il giovane daino di Firenze che "crede di essere un cane"

Negli ultimi giorni questo giovane daino (animale che da cucciolo spesso viene confuso con un cerbiatto) ha adottato una famiglia italiana che vive sulle colline alla periferia di Firenze. L'animale è stato ribattezzato "Bob", va a spasso con il cane e con gli esseri umani, corre in giardino e insegue la palla. Secondo la padrona di casa, a causa del coronavirus in zona sono più frequenti gli incontri con gli animali selvatici. "L'ironia della situazione - spiega - è che adesso il nostro cane Charlie, che è normalmente abituato a cacciare la fauna selvatica, viene inseguito dagli animali della foresta".

Gli esperti raccomandano sempre di non dare da mangiare agli animali selvatici

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lunedì 6 aprile 2020

Coronavirus: tigre positiva al Bronx Zoo di New York

Sotto osservazione altri 6 grandi felini con gli stessi sintomi


Una tigre dello zoo del Bronx, a New York, è risultata positiva al test del coronavirus. A darne notizia la fondazione Wildlife Conservation Society che lavora in tutto il mondo a progetti mirati per tutela della vita naturale. I risultati del tampone sono stati confermati dal Servizio veterinario nazionale.
    La tigre malese si chiama Nadia, ha 4 anni ed è il primo animale a risultare contagiato negli Usa. Sotto osservazione anche altre tre tigri (la sorella Azul e due esemplari di tigre siberiana) e tre leoni africani ospitati nella stessa struttura: tutti hanno mostrato sintomi simili a quelli di Nadia, a partire da una tosse secca e da una crescente inappetenza, spiegano gli esperti. I sospetti su chi abbia potuto trasmettere il virus al felino ricadono su di un membro dello staff del Bronx Zoo addetto alla cura dei grandi animali, inizialmente asintomatico ma che di recente ha mostrato alcune difficoltà respiratorie legate alla presenza del Covid-19.
    I problemi di Nadia sono iniziati intorno al 27 marzo e ora l'animale sta ricevendo gli adeguati trattamenti. Non si teme per la sua vita e le previsioni dei veterinari sono di una pronta guarigione. Nessun test è stato effettuato sugli altri animali sotto osservazione perché nei felini è necessario ricorrere all'anestesia generale che comporta molti rischi per la loro vita.
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giovedì 2 aprile 2020

La volpe "bussa" alla porta per giocare, la padrona di casa la accarezza: il verso è esilarante

SavetheFox è un ricovero in Minnesota per volpi salvate da allevamenti per pelliccia ed esemplari cresciuti come animali domestici. Essendo tutte nate in cattività non possono essere liberate, quindi le volontarie se ne prendono cura durante tutto il giorno. In questo video pubblicato sull'account ufficiale dell'organizzazione una volpe cerca attenzioni da parte di un membro del gruppo grattando sulla porta. Uscita all'esterno, la volpe Finnegan, riceve le coccole tanto cercate e inizia a gannire: il risultato è esilarante.
YouTube/SaveAfox


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mercoledì 1 aprile 2020

Zak, Zayra e Zeb, i tre cani protagonisti de "la favola dei lupi al Righi"

Genova – Zak, Zayra e Zeb. Tre cani di razza Lupo cecoslovacco, regolarmente registrati all'anagrafe canina dal loro proprietario: Antonio Quartini. Gli animali "avvistati" ieri sera al Righi fanno parte di una famiglia di cani domestici: papà, mamma e il loro cucciolo.



Si è fatto presto, del resto, per chi non ha ritenuto opportuno verificare prima di diffondere la notizia, a gridare "Al lupo!" e infatti il video che li ha immortalati ha fatto il giro di WhatsApp, Facebook e altri social ma è finito pure su diverse testate locali col titolo: "Ci sono i lupi al Righi".
Si è trattato, invece, di un abbaglio notturno di una ragazza che aveva appena smontato da un turno di lavoro in una comunità che ha sede nel parco del Peralto. Anche a Il Secolo XIX sono ovviamente arrivate quelle immagini, ma non le abbiamo pubblicate per fare, appunto, le opportune verifiche.

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Pescatore inghiottito da una balena, i dubbi dei medici: “Solo graffi, dimesso in poche ore”

Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. Michael Packar...