martedì 9 giugno 2015

Italia solidale con Lerma, il Comune a rischio default per i cani. C’è anche chi annuncia offerte

Il paese in provincia di Alessandria ha bisogno di 62.000 euro all’anno per far fronte ai 53 cani che provengono da una struttura “improvvisata” e malandata poi chiusa per le pessime condizioni in cui vivevano gli animali. Il sindaco continua a minacciare le dimissioni

Gli animali sequestrati sono stati affidati a vari canili ma ora si chiede al Comune di saldare le spese

LERMA
Due mail, arrivate all’indirizzo di posta elettronica del Comune, con la richiesta dell’Iban bancario dell’ente per inviare una donazione. La disponibilità di una manciata di cittadini ad aprire il portafoglio per fare la propria parte. Le telefonate arrivate da diverse zone d’Italia (e pure da Alessandria e Genova) per provare a dare una mano.

Se c’è una cosa di cui non potrà lamentarsi il sindaco di Lerma, Bruno Aloisio, è l’indifferenza in questo momento difficile per i conti del paese dell’Ovadese. Che rischiano di andare in rosso dopo che i giudici della Corte d’appello di Torino hanno stabilito che dovrà essere il Comune ad accollarsi d’ora in avanti (in realtà il provvedimento vale dal febbraio scorso) le spese per mantenere in diverse strutture provinciali i 53 cani che erano stati confiscati a una donna che, in un malandato cascinale del paese, aveva raccolto gli animali creando una sorta di canile «fai da te» dalle condizioni proibitive. 

Un caso nazionale
«Diverse persone hanno letto la notizia e ci hanno contattato per saperne di più, da varie parti d’Italia - spiega il sindaco -, dicendosi disponibili a darci una mano. In paese negli ultimi due giorni cinque persone mi hanno detto che se è necessario sono disposte a pagare qualcosa, altri si sono offerti di adottare alcuni cani. E poi sono arrivate due e-mail al Comune». Due e-mail di chi? «Non lo sappiamo. Due persone diverse, una che credo essere di Lerma e una di Genova, che ci hanno chiesto l’Iban del conto corrente del Comune per fare un versamento e aiutarci. Gliel’abbiamo mandato: ora vediamo se e quanto verseranno» dice Aloisio.

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