Linea dura del premier e del ministro Madia
Che il Corpo forestale fosse a rischio, era noto fin dall'approvazione
in Consiglio dei ministri del disegno di legge "Riorganizzazione delle
amministrazioni pubbliche" (altrimenti noto come "decreto Madia"). Ma
nelle ultime 48 ore tanto il premier Renzi quanto il ministro competente
– Marianna Madia, appunto – hanno confermato i peggiori timori.
"Bisogna andare verso una sempre maggiore integrazione, difficile che
dopo l'approvazione della riforma della Pa le forze di polizia siano
ancora cinque", aveva sentenziato il presidente del Consiglio parlando
alla Scuola superiore di polizia. Ieri il ministro ha confermato la
"riorganizzazione" del CfS e il suo "assorbimento" da parte della
Polizia di Stato, a margine della riunione della Commissione Affari
costituzionali del Senato durante la quale è stato approvato un
emendamento del relatore Pagliari. Tra i criteri di delega sono
annoverati "razionalizzazione e potenziamento dell'efficacia delle
funzioni di polizia anche in funzione di una migliore cooperazione sul
territorio al fine di evitare sovrapposizioni di competenze e di
favorire la gestione associata dei servizi strumentali; riordino delle
funzioni di polizia di tutela dell'ambiente, del territorio e del mare e
nel campo della sicurezza e dei controlli nel settore agroalimentare
conseguente alla riorganizzazione del Corpo forestale dello Stato, ed
eventuale assorbimento del medesimo nelle altre Forze di polizia, ferma
restando la garanzia degli attuali livelli di presidio dell'ambiente,
del territorio e del mare, della sicurezza agroalimentare e la
salvaguardia delle professionalità esistenti, delle specialità e
dell'unitarietà; riordino dei corpi di polizia provinciale, in linea con
la definizione dell'assetto delle funzioni di cui alla legge 7 aprile
2014, n. 56, escludendo in ogni caso la confluenza presso le forze di
polizia".
Al di là delle assicurazioni, e dei buoni propositi, è lecito dubitare che da tutto ciò esca rafforzata la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi.
Al di là delle assicurazioni, e dei buoni propositi, è lecito dubitare che da tutto ciò esca rafforzata la tutela dell'ambiente e degli ecosistemi.
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