Durante le prime sedute di pet therapy, Luca strappava violentemente i
peli del golden retriver che era nella stanza con lui. Dopo qualche
mese, non solo ha imparato ad accarezzarlo, ma a muovere per la prima
volta in maniera rilassata il suo braccio malato. Beatrice, è un nome di
fantasia, invece non smetteva mai di sorridere quando faceva pet
therapy, e soprattutto nessuno in quell’ora l’ha quasi mai sentita
urlare. Questi sono alcuni dei risultati del progetto «Un cane per
sorridere insieme: continuiamo», che ha coinvolto i pazienti cerebrolesi
del centro «Puzzle» di via Cimabue 2 a Torino. Il progetto, che è
giunto alla sua seconda edizione, è durato un anno ed è nato dalla
collaborazione tra l’associazione di Matilde Gramero, «Amici di Oscar»,
l’Asl To1, l’associazione Uam, Provincia e Comune di Torino.
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