Melbourne- Arriva quasi morto al Lort Smith Animal Hospital a
nord di Melbourne un gattino alimentato forzosamente con una dieta
vegana a base di patate, latte e riso. Era molto debole e ha perso i
sensi dopo essere giunto al centro veterinario. Reidratato per via
endovenosa, tenuto al caldo e nutrito per 3 giorni con abbondante carne
il micio è riuscito a riprendersi ma i veterinari hanno messo in guardia
i proprietari invitandoli a non forzare la natura e a non imporre ai
propri animali stili di vita che non gli appartengono. Hanno anche
rifornito i proprietari di cibo per il gatto sfortunato che, di essere
vegano, non vuole proprio saperne.
IL PARERE DEI NUTRIZIONISTI VETERINARI E DELLE ASSOCIAZIONI PER I DIRITTI DEGLI ANIMALI
Paw Nation ha cercato di fare una sintesi di tutte le posizioni, per permettere al consumatore di effettuare una scelta consapevole per l’alimentazione dei propri mici. Dalla parte dell’alimentazione vegetariana vi è la PETA che,
tuttavia, articola la propria posizione oltre alla semplice nutrizione.
È infatti vero che i gatti sono storicamente carnivori, ma oggi non vi è
molto spazio di fiducia sulle società che producono mangimi e scatolame
a base di carne, soprattutto sui metodi di macellazione dei capi. Il
vegetarianesimo, perciò, diventerebbe una necessità. Così si è espressa Kathy Guillermo, vicepresidente delle indagini di laboratorio PETA:
«Una dieta vegetariana per il proprio animale da compagnia è eticamente coerente con la filosofia dei diritti degli animali. La prima preoccupazione di PETA sul cibo per gli animali da compagnia sono i molti prodotti disponibili inutilmente testati sugli animali.»
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