domenica 28 giugno 2020

Incredibile! Un canguro per le strade di Savona

È successo questa mattina in Piazza del Popolo a Savona: un canguro ha saltellato tra passanti e automobilisti. L’animale è riuscito a scappare dal circo presente in città e, dopo un breve inseguimento, è stato riportato indietro.

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domenica 7 giugno 2020

Trasportano i coronavirus ma sono immuni: il segreto dei pipistrelli

Studiare la super immunità dei pipistrelli ai virus, coronavirus compresi, per risolvere il problema della pandemia in corso e di quelle future. Gli scienziati di tutto il mondo sono al lavoro per capire il segreto di questo piccolo mammifero, serbatoio di innumerevoli agenti patogeni, eppure incapace di ammalarsi.
L'utilità sociale dei pipistrelli è innegabile: liberano le piante dai parassiti, contribuiscono a disperdere i semi sui terreni fertilizzandoli e si cibano di insetti potenzialmente nocivi per l'uomo, fra cui le zanzare. Il problema è che, essendo portatori di virus, questi animaletti devono essere lasciati in pace nel loro habitat naturale. In caso contrario il rischio, come ha scritto La Lettura, c'è da fare i conti con il cosiddetto "salto di specie".

L'ultimo esempio di zoonosi proveniente dai pipistrelli è il Sars-CoV-2. Questo coronavirus, utilizzando un ospite intermedio, cioè un altro animale, ha lasciato il proprio serbatoio e aggredito gli esseri umani. Il risultato è una pandemia che ha infettato quasi 4 milioni di persone in tutto il mondo, uccidendo tra il 7% e il 10% degli infetti.
I virus e i pipistrelli
Negli anni passati ci sono stati almeno tre coronavirus arrivati all'uomo dai pipistrelli. A cavallo tra il 2002 e il 2003 c'è stata la piaga provocata dalla Sars (Sars-CoV-1), mentre nel 2012 la Mers. In quest'ultimo caso l'ospite intermedio era il cammello, mentre con il Sars-CoV-2 gli indiziati principali sono il pangolino e gli zibetti (tirati in mezzo anche con la Sars).
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venerdì 5 giugno 2020

Riportata male la storia dell’elefante incinta ucciso da ananas pieno di petardi in India

Stanno arrivando alcune conferme importanti in queste ore a proposito della storia relativa all’elefante incinta, ucciso in India dopo aver mangiato un ananas pieno di petardi, stando almeno a quanto riportato dalla stampa locale. Abbiamo provato a fare un primo punto della situazione in mattinata, mettendo in evidenza il fatto che in Italia diversi siti abbiano riportato la vicenda in modo non corretto. Quanto stiamo per condividere con voi, è necessario premetterlo, non vuole in alcun modo minimizzare un fatto di cronaca che resta grave e che, probabilmente, con più attenzione si poteva evitare.


Tutto quello che dobbiamo sapere sull’elefante incinta ucciso da ananas riempito di petardi in India

Il punto dal quale occorre partire con il nostro secondo approfondimento sulla vicenda è che l’episodio è vero. In India, effettivamente, l’elefante incinta è morto dopo aver ingerito un ananas che era stato riempito di petardi dall’uomo. Quello che non torna, però, è il modo in cui siano andati i fatti. Poco fa, infatti, è arrivato un ulteriore contributo da Jantaka Reporter, che a conti fatti conferma alcune tesi che aiutano a contestualizzare tutta la storia.
L’elefante ucciso è sì morto a causa dei danni riportati dopo l’esplosione dei petardi che erano stati fissati nell’ananas ingerito, ma non si è trattato di un gesto intenzionale dell’uomo. Non c’è alcuna usanza in India che prevede il dar da mangiare agli elefanti, oltre al fatto che l’animale sia profondamente rispettato dalla popolazione locale. Vi ricordiamo, a tal proposito, che i fatti sono avvenuti nell’India meridionale.

In sostanza, la fonte appena riportata ci dice che l’elefante incinta sia rimasto ucciso non per un atto di crudeltà della popolazione locale, ma per una pura fatalità. L’animale è morto dopo essersi imbattuto in una trappola concepita dai contadini del posto per evitare che cinghiali ed altre specie diano l’assalto alle coltivazioni, considerando quanto avvenuto in passato in questo periodo. Ripetiamo, le precisazioni non minimizzano la portata della storia, ma inquadrano meglio le responsabilità dell’uomo.

Fonte

Arrestati gli autori

mercoledì 3 giugno 2020

Lo spettacolare intervento dei vigili del fuoco, con l'elicottero portano in salvo una mucca caduta nel dirupo

Intervento dell’elicottero Drago 71 dei Vigili del fuoco è stato impegnato per uno dei "salvataggi quotidiani" del corpo. Nello specifico è servito per il recupero di una mucca scivolata in una scarpata: l’animale era caduto nella giornata di lunedì 1° giugno in un dirupo nei pressi della SP 92 ad Arsiero, in provincia di Vicenza. I pompieri hanno comunicato che l’animale, impossibilitato a risalire dal punto in cui si trovava, è stato imbragato e trasportato su con il gancio baricentrico dell’elicottero per poi essere adagiato su un prato in zona completamente pianeggiante.

Pescatore inghiottito da una balena, i dubbi dei medici: “Solo graffi, dimesso in poche ore”

Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. Michael Packar...