venerdì 25 ottobre 2019

Cacciatore spara a un cervo: pensa di averlo ucciso ma l’animale ferito si rialza e lo colpisce a morte

La vittima è un uomo di 66 anni che nonostante le ferite è riuscito a chiamare la famiglia e dare l'allarme prima di morire

Ha sparato a un cervo durante una battuta di caccia e poi, convinto di averlo ucciso, si è avvicinato all’animale. Questo però, a sorpresa, si è rialzato e lo ha caricato con le sue corna, uccidendolo. È quanto successo negli Stati Uniti, in un bosco vicino a Yellville, in Arkansas, come riferisce il Washington Post: la vittima è il 66enne Thomas Alexander che nonostante le ferite è riuscito a chiamare la famiglia e dare l’allarme prima di morire. Quando i soccorritori lo hanno individuato era ancora vivo ma è morto prima che venisse caricato sull’elisoccorso.
A ricostruire quanto accaduto ai media americani è stato Keith Stephens, dell’Arkansas Game and Fish Commission: “Dopo aver colpito un cervo, il cacciatore dovrebbe lasciarlo sul terreno per almeno 30 minuti per essere sicuri che sia morto prima di avvicinarsi. Non so per quanto tempo Alexander abbia lasciato sul terreno il cervo dopo averlo colpito, ma di certo è andato sul posto per assicurarsi che fosse morto. Ed evidentemente era ancora vivo e furioso.
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sabato 19 ottobre 2019

Il piccolo polpo fa la casa in un bicchiere di plastica, il sub lo convince a sostituirlo con una conchiglia

Mentre il sommozzatore Pall Sigurdsson, e gli amici, si trovavano nelle acque di Lembeh, in Indonesia, hanno incontrato un minuscolo esemplare di polpo venato che aveva fatto una casa all'interno di un bicchiere di plastica. 


Questi particolari cefalopodi sono noti per realizzare rifugi protettivi con conchiglie e altri oggetti trovati nei fondali, tra cui i gusci delle noci di cocco. Sigurdsson si è molto preoccupato per la sicurezza del polpo, ma anche dei suoi eventuali predatori. Un bicchiere di plastica può risultare fatale per la fauna marina. Un'anguilla o altri tipi di pesci l'avrebbero potuto inghiottire insieme al polpo con il rischio di morire e uccidere altri pesci più grandi nel caso quest'ultimi fossero stati attirati dalla loro carcassa. Sigurdsson invece di condannare il polpo a un destino crudele, è andato alla ricerca di una conchiglia. Dopo vari tentativi con diverse conchiglie, il polpo alla fine ha scelto quella perfetta per lui.

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La marmotta che urla e la volpe. La foto dell'anno arriva dal Tibet

Intitolata ‘Il momento’, è stata realizzata da un professionista cinese

Roma, 17 ottobre 2019 - Il fotografo cinese Yongqing Bao ha trionfato nel Wildlife Photographer of the Year 2019, uno dei concorsi di scatti sulla natura più prestigiosi al mondo, per la sua fotografia ‘The moment’ che immortala l’inseguimento di una marmotta che urla alla vista di una volpe tibetana. "Una potente cornice di umorismo e orrore, che cattura il dramma e l’intensità della natura", ha analizzato il presidente della giuria della competizione artistica, Roz Kidman Cox.
"Si tratta semplicemente del momento perfetto, a livello fotografico. L’intensità espressiva delle posture ti trafigge e il filo di energia tra le zampe sollevate sembra mantenere i protagonisti in perfetto equilibrio. Le immagini dell’altopiano del Tibet, nella provincia del Qinghai, sono piuttosto rare, ma avere fotografato un’interazione così potente tra una volpe tibetana e una marmotta, due specie di animali chiave per l’ecologia di questa regione di praterie, è straordinario", ha concluso Cox. 
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Pescatore inghiottito da una balena, i dubbi dei medici: “Solo graffi, dimesso in poche ore”

Ad avanzare i dubbi sulla ricostruzione dell’uomo sono medici ed esperti dopo aver valutato alcuni dettagli del suo racconto. Michael Packar...